Suum cuique tribuere, a ciascuno il suo, ma secondo dei princìpi stabiliti per legge. Il 20 aprile 2013 è entrato in vigore il decreto legislativo n.33/2013 circa il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”.
Il percorso è quello segnato dalla precedente legge anticorruzione del 2012 (legge 190/2012) nell’ottica di agire per la prevenzione della corruzione, di attivare un nuovo tipo di controllo sociale, di sostenere il miglioramento delle prestazioni, di migliorare la credibilità dei dirigenti pubblici e di abilitare nuovi meccanismi di partecipazione e collaborazione tra Ente e cittadini.
Ecco quindi i punti fondamentali del decreto “trasparenza”:
- riordinare gli obblighi di pubblicazione precedentemente dettati da altre norme;
- uniformare gli obblighi e le modalità di pubblicazione per le Pubbliche amministrazioni;
- definire ruoli, responsabilità e processi in capo alle PA e agli organi di controllo;
- introdurre il nuovo istituto dell’accesso civico;
- predisporre e pubblicare il Piano triennale per la trasparenza;
- nominare il Responsabile della trasparenza in ogni amministrazione;
- rivisitazione della disciplina in materia di trasparenza sullo stato patrimoniale di politici e amministratori pubblici e sulle loro nomine;
- definire nella home page del sito istituzionale di ciascun ente un’apposita sezione denominata “Amministrazione trasparente”;
- pubblicare il conto annuale del personale e delle relative spese.
Nella sezione Amministrazione trasparente dovranno essere pubblicati documenti, informazioni o dati per un periodi di cinque anni e a cui il cittadino può avere libero accesso.
Per testare i propri siti istituzionali è stato messo a disposizione dal Dipartimento della funzione pubblica un servizio denominato “Bussola della trasparenza“. Uno strumento di analisi e monitoraggio fruibile anche dai cittadini ai quali viene data la possibilità di rivestire un ruolo attivo nel miglioramento della qualità delle informazioni on-line (accesso civico).
Lo scorso 24 aprile, l’allora ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Filippo Patroni Griffi ha siglato un accordo con Enrico Michetti, direttore della rivista Gazzetta amministrativa, al fine di inserire nella gamma dei servizi di innovazione tecnologica gratuitamente già fruibili dalle Pubbliche amministrazioni anche l’applicativo web “Amministrazione Trasparente“, a integrazione del precedente protocollo d’intesa del 19 ottobre 2010 sulla digitalizzazione e l’utilizzo di internet nella Pubblica amministrazione.
Si tratta di un applicativo web, totalmente gratuito in ogni sua fase – installazione, manutenzione, adeguamenti ed ogni altra assistenza inerente al servizio – che costituisce un ausilio all’attuazione del decreto “trasparenza”.
Infine, vale la pena menzionare la disciplina delle sanzioni. In caso di inadempimento degli obblighi di pubblicazione o in caso di mancata predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, si può valutare una responsabilità in capo al dirigente e una eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione.
Tali inadempimenti sono inoltre valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.